MuSa Salò

Castello di Padernello
Redazione
Pubblicato il Pubbl. il 13.01.2023
Brescia Temporanea
Alcune delle armature considerate tra le più preziose al mondo in una mostra che vuole meravigliare il visitatore come se si trovasse in una soffitta misteriosa.
Dal 14 gennaio al 31 maggio 2023
Orari e prenotazioni qui.
Dell’amore cortese, dei romanzi cavallereschi, dei trovatori della lingua Occitana. Siamo nella bassa Francia, zona di influenza culturale Catara, civiltà antica ed evoluta cancellata da un’ingiusta narrazione storica. Inizia una nuova mostra al Castello di Padernello: “…le donne, i cavallier, l’arme, gli amori, le cortesie, l’audaci imprese, io canto…” Milizie territoriali armaioli e bravi.
Preziose immagini saranno stampate su metallo: fotografie della collezione delle armature da parata dei Martinengo.
Ora sono all’Armeria Reale di Torino, le recuperò Carlo Alberto dai Martinengo all’epoca dell’Unità d’Italia.
Sono le armature considerate tra le più preziose al mondo.
Il lavoro di costruzione, sbalzo e cesello è di grande artigianato, degno delle più grandi botteghe del Rinascimento nostro. In questo percorso, affiora il nitore dei cavalieri dall’argentea armatura. Puri, dediti alla generosità, al rigore dei loro gesti.
Brescia Musei concede per la prima volta alla Fondazione Castello di Padernello l’utilizzo di alcune armature di “milizie territoriali”. Erano dei fanti, alcune riportavano inciso il nome e il paese dei proprietari che sorvegliavano per stabilire un ordine sul territorio. Questi uomini delle milizie, le avevano in dotazione le armature. Più tardi li chiamarono bravi.
Questi armamenti, seppur preziosi e costosi, si diffusero rapidamente in questi luoghi, perché a Brescia, dalla seconda metà del Trecento, già si lavorava il ferro e si producevano manufatti complessi con un moderno procedimento di produzione pre-industriale. Tra i Martinengo, oltre a esserci uomini d’arme, ci furono anche “valent’uomini” attratti dal nobile ideale dei generosi e mistici ordini cavallereschi. L’impatto visivo dell’esposizione vorrebbe meravigliare il visitatore come se si trovasse in una soffitta misteriosa dove si possono scorgere gli “involucri” di questi armati, trasmettendo il sentimento e il sapore di un mondo altro.