Museo Diocesano di Brescia

Apalazzo Gallery
Redazione
Pubblicato il Pubbl. il 05.03.2023
Brescia Temporanea
Da Apalazzo Gallery Lucia Pescador propone una parte del suo “Inventario del Novecento” con una selezione di opere dagli anni Novanta a oggi.
Dal 4 marzo al 13 maggio
Orari: Martedì-Venerdì 10.00 – 18.00. Sabato 15.00 – 19.00
APALAZZOGALLERY è lieta di presentare Africa per sentito dire e varia umanità, la prima mostra personale nella nostra galleria dell’artista Lucia Pescador (Voghera, 1943), a cura di Marta Sironi, che inaugura sabato 4 marzo 2023. Il lavoro di Lucia Pescador è incentrato sulla memoria, soprattutto a partire dai primi anni Novanta, quando ha dato vita all’Inventario del Novecento con la mano sinistra, all’interno del quale sono riconducibili tutte le sue opere. Frammenti di cultura – dalle avanguardie storiche europee ad altre culture, dall’Africa all’Oriente – raccolti e copiati su pagine di libri e quaderni, fatture e registri commerciali, in genere carte riempite dal “rumore del XX secolo”.
Quando sento dire “il secolo scorso”, penso al XIX perché, essendo nato nel 1943, il XX secolo è il mio secolo e per me non è ancora passato. Ma in questo mio inventario immaginativo, ormai trentennale, è chiaro che sembra un tempo perduto che ci portiamo dentro, che la cultura non ha tempo”, dice l’artista. Le opere di Lucia Pescador sono concepite come un’orchestrazione di molti frammenti che lei riordina continuamente, mescolando le voci secondo la sua volontà: “Una moltitudine di immagini, troppo vicine, tendono a sovrapporsi, come un’orchestra mentre accorda i suoi strumenti. Ma se si ha la pazienza di continuare a guardare e ascoltare anche distrattamente, può emergere un unico canto, la voce del coro”.
Nella mostra personale organizzata da APALAZZOGALLERY, Africa per sentito dire e varia umanità, Lucia Pescador propone una parte del suo Inventario del Novecento con una selezione di opere dagli anni Novanta a oggi. Dopo aver esplorato la parola Geometria nella mostra presso Assab One, a Milano, nell’autunno del 2021, è ora la volta della parola Africa, una delle grandi culture che hanno colpito l’artista per il suo fascino visivo. Nei primi anni Novanta, Lucia Pescador ha dedicato all’Africa molte opere, ora esposte insieme a lavori più recenti: la “varia umanità” del titolo riguarda infatti l’attualità e in particolare la pratica fatta durante la pandemia su pagine e copertine di libri, oltre a un grande vaso (elemento identificativo dell’artista) dedicato al Coronavirus. Tra le “varie umanità” del XX secolo che Lucia Pescador avvicina e porta alla luce c’è Walter Benjamin, a cui ha dedicato il Diario filatelico, un libro d’artista ricavato da un vecchio album filatelico che diventa anche una raccolta di frammenti, allestita insieme a una serie di disegni e filmati – una sorta di commento al libro – ispirati ai dizionari che Benjamin collezionava e a cui dedicava molti scritti.
Le mostre di Lucia Pescador sono un’immersione nel flusso poetico della propria traversata della vita: si viene accolti da tante immagini, ognuna con una propria voce, che l’artista ri-arrangia in un flusso continuo come un grande fiume che scorre – come la vita – e trascina tra due sponde le voci raccolte e copiate, proprio per essere traghettate