Bergamo e Brescia

Nicolò Fiammetti

Pubblicato il Pubbl. il 06.06.2023

Brescia Temporanea

Tra Land Music e Data Sonification: la musica si fonde al territorio grazie al duo Nessun Dharma

Un concerto di campane commemorativo riunisce oltre 448 comuni tra Bergamo e Brescia: la Land Music si diffonde per oltre 7.500 km quadrati, mentre sulla volta del Duomo Vecchio un’installazione multimediale traduce in musica la visualizzazione dei dati.

Prima di Requiem448 di Nessun Dharma (13’ 28’’) in Duomo Vecchio. Ph: Alessandra Giotto

Lo scorso marzo, 448 comuni delle province di Bergamo e Brescia sono stati coinvolti nella realizzazione di un concerto diffuso, enorme per la quantità di strumenti coinvolti, come per la superficie territoriale sulla quale si è svolto. A suonare non è stata un’orchestra convenzionale, ma il rintocco di oltre 400 campanili disseminati per oltre 7.500 chilometri quadrati.

 

Ideatori di questa esperienza di Land Music (il richiamo alla Land Art è forte e diretto. Un progetto artistico che si fonde nel territorio e trae da esso l’essenza stessa della sua esistenza) è il duo artistico Nessun Dharma, composto da Matteo Bonera e Michele Zuccarelli Gennasi. Una performance territory-specific realizzata per commemorare le vittime del covid in una delle zone più colpite, che estendendosi da una provincia all’altra, ha unito idealmente le due città tessendo un filo conduttore di note, pause, rintocchi, echi nell’atmosfera.

 

“L’idea del concerto di campane, è nata per caso. Sono solito a scrivermi appunti sulle note del telefono e una notte, non riuscivo a dormire, nella fase ipnagogica (la fase che precede il sonno) mi è balzata in testa quest’idea, cioè di utilizzare le campane per creare un concerto spazializzato enorme. Soltanto mesi dopo, dimenticandomene, ne ho parlato con Matteo e lì abbiamo iniziato a costruire insieme il modo di realizzarla” racconta Michele Zuccarelli Gennassi.
“L’idea di utilizzare le campane, già tradizionalmente connesse al concetto di comunità e territorio e tristemente legate al periodo della pandemia, ha permesso di trasformare il suono nel trigger di un’emozione. Un suono che fa scaturire un’emozione legata ad un ricordo, personale o collettivo”, continua Matteo Bonera.

 

Un concerto dove ogni strumento identifica una chiesa, luogo che per tradizione spirituale riunisce le comunità. Così, il suono del singolo campanile si lega a quello degli altri quattrocento, fino a generare una grande rete emotiva coesa e spontanea.  Le comunità hanno reagito all’iniziativa in maniera estremamente naturale, organizzando dei ritrovi sotto i campanili al momento del concerto, alla presenza del parroco e del sindaco del comune. La risposta di questo pubblico “sorpreso” ha rivelato come nella triangolazione tra memoria, comunità e ritualità, la campana sopravviva come simbolo fortemente identitario.

Prima di Requiem448 di Nessun Dharma (13’ 28’’) in Duomo Vecchio. Ph: Alessandra Giotto

Il progetto ha visto un ulteriore sviluppo in maggio, quando l’opera Requiem448 di Nessun Dharma (13’ 28’’) ha illuminato il Duomo Vecchio.

 

Requiem448 consiste di un’installazione audio e della proiezione di luci sulla volta della Rotonda di Brescia. Un’opera multimediale di arte generativa (ovvero un metodo processuale dove l’opera è il prodotto di un sistema autonomo in grado di determinare le caratteristiche di un’opera che altrimenti richiederebbe decisioni prese direttamente dall’artista) e data sonification (cioè l’utilizzo di dati per creare dei suoni e spiegare una mole ingente di dati in modo più semplice e diretto)

 

“Grazie all’aiuto della Diocesi con cui abbiamo collaborato fin dall’inizio, in primis il vicario del Vescovo, Don Daniele Faita, ci hanno proposto di presentare il pezzo durante il concerto che il Vescovo ha regalato alla città, il quale doveva proprio tenersi in Duomo” ci spiega Michele.

 

L’opera è stata creata numericamente dalla base dati Istat sulle vittime provocate dal Covid19 nelle province di Bergamo e Brescia. Nello sviluppo temporale del flusso audiovisivo ogni secondo dell’opera corrisponde ad un giorno, dal 1° gennaio 2020 al 18 marzo 2022, prima celebrazione della giornata nazionale istituita a memoria delle vittime della pandemia: il numero di eventi sonori e visivi al secondo è pari al numero di decessi in quel giorno. Lo sviluppo drammaturgico dell’opera è conseguito dal susseguirsi di momenti di forte intensità provocati dalle cosiddette “ondate” e momenti di relativa calma. L’estetica di Requiem 448 combina poliritmie di timbriche idiofone alla visualizzazione di dati; è correlata al progetto Land Music il concerto di campane commemorativo esteso su 7,500km2 di territorio che ha coinvolto i campanili di oltre mille parrocchie dei 448 comuni delle province di Bergamo e Brescia.

 

“La forma lenticolare della cupola del Duomo ha ispirato l’idea estetica di requeim448. Ciascuna anima viene così generata dalla circonferenza posta alla sommità del tamburo del Duomo. Allontanandosi da essa si muove verso il centro, creando così l’idea dell’ascensione. Il processo di progettazione audiovisivo garantisce l’effetto sinestetico dell’opera”, aggiunge Matteo.

 

 

Nella prima esperienza, a risuonare era lo spazio tra le chiese; nella seconda l’interno della vecchia Cattedrale. In entrambi i casi a completare il concerto è stata la comunità, un insieme di persone – a volte conosciute, altre sconosciute – riunite nel ricordo di un periodo condiviso, tragico, ma ora cristallizzato nell’eco di più di 1000 campane.

 

Guarda il video della performance qui.