Museo Diocesano di Brescia

Kanalidarte
Redazione
Pubblicato il Pubbl. il 10.04.2023
Brescia Temporanea
Ulrich Egger è un artista interdisciplinare in grado di raggiungere risultati espressivi unici. La sua ricerca, che mescola pittura, scultura, fotografia, architettura, ha suscitato negli anni un crescente interesse in Italia e all’estero.
Fino al 27 maggio
Presso la galleria Kanalidarte di Via Alberto Mario è in corso la personale dell’artista Ulrich Egger, parte nel programma del Brescia Photo Festival 2023.
Ulrich Egger è un artista interdisciplinare in grado di raggiungere risultati espressivi unici. La sua ricerca, che mescola pittura, scultura, fotografia, architettura, ha suscitato negli anni un crescente interesse in Italia e all’estero.
La tridimensionalità propria del fare scultoreo viene riproposta nelle opere a parete, dove elementi materici quali il ferro, il gesso, cemento, il vetro, il perspex… testimoniano in maniera tangibile un intervento costante, faticoso, laborioso del fare dell’artista.
Egger è un artista dal lavoro instancabile, che usa le mani allo sfinimento, plasma la materia, spesso con processi anche pericolosi: taglia la lamiera, usa seghe, scalpelli, cementi, piallatrici, chiodi, acrilici, vernici. Il suo intervenire è necessario in quella volontà di portare la matericità dell’architettura industriale al di fuori della bidimensionalità propria dello scatto fotografico.
Le opere diventano così “architetture domestiche”, parti di fabbriche dismesse, porzioni di ciminiere, sezioni di enormi impianti industriali si trasferiscono in spazi chiusi a urlare la propria forza, l’importanza della cultura industriale del passato.
L’opera di Egger fa leva sull’intenzionale sproporzione tra l’imponenza dei manufatti e la piccolezza di chi li osserva, tra la durezza del ferro e la fragilità del gesso, tra la perentorietà dei corpi pieni e la perplessità delle forme vuote. E, tuttavia, le opere di Egger sovrastano chi le osserva senza mai schiacciarlo. Una loro intrinseca eleganza le ferma sull’orlo della sopraffazione e le rende persino amabili, come amabili sono tutte le evocazioni di mondi in via di estinzione.