Brescia Centro

Nicolò Fiammetti e Martina Inselvini

Pubblicato il Pubbl. il 20.09.2022

Guide

Arte Contemporanea a Brescia

Un itinerario nel centro storico di Brescia alla scoperta delle opere d’arte contemporanea installate in città. Alcune percorribili, altre appese a metri di altezza, diffuse in maniera capillare tra le strade ma mai troppo distanti: un breve elenco per chi vuole trascorrere un’esperienza artistica a costo zero recuperando qualche capolavoro nascosto.

01

2017

La Stele, Mimmo Paladino

Piazza Vittoria

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Crediti: www.touringclub.it

Iniziamo il nostro itinerario dal cuore della Città: Piazza Vittoria.
Una figura umana dai tratti stilizzati, alta 6 metri, realizzata in marmo Nero Marquina spagnolo si erge nell’angolo sud-ovest della Piazza. Si tratta di “La Stele” di Mimmo Paladino, la cui collocazione è divisiva e accende l’ormai secolare dibattito sull’importanza di risemantizzare i simboli della memoria fascista in città. Il piedistallo su cui si erge la stele è infatti quello che ospitava il Bigio, raffigurazione d’Epoca Fascista, posizionato in Piazza Vittoria nel 1932 ed elogiato dal Duce come sintesi figurativa dell’Uomo del Ventennio. Oggi, e per i prossimi 15 anni, il piedistallo è e sarà invece occupato dalla Stele del grande maestro della Transavanguardia Mimmo Paladino: un’opera che assimila gli stilemi dell’avanguardia del XX secolo e li trasforma in memoria e monito.

02

2020

Il peso del tempo sospeso, Stefano Bombardieri

Quadriportico di Piazza Vittoria

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Lasciandoci alle spalle Paladino troviamo, nel quadriportico di Piazza Vittoria, il celebre Rinoceronte sospeso di Stefano Bombardieri. L’artista, celebre per le sue sculture monumentali, colloca qui l’animale in vetroresina lungo 4 metri, sospeso, pesante, “come i momenti di estrema gioia o di grande dolore” della vita, per citare le parole dell’autore. La scala dei grigi della scultura richiama lo spazio marmoreo nel quale è stato installato ma anche lo spaesamento e il senso di vuoto dell’animale-uomo che cerca disperatamente un appiglio che non troverà nel mondo di oggi.

03

2022

Mind The Gap, Nathalie Du Pasquier

Stazione Metro di Piazza Vittoria

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Ripercorrendo Piazza Vittoria e scendendo le scale dell’omonima stazione metropolitana, ci troviamo letteralmente immersi nell’opera Mind The Gap di Nathalie du Pasquier: coinvolgente, totalizzante, colorata. L’opera dell’artista francese, una delle fondatrici del celebre Memphis Group, inaugura il 17 febbraio 2022 invitando coloro che attraversano quotidianamente questi ambienti a viverli con uno sguardo e un approccio nuovi. L’opera è stata interamente realizzata con le ceramiche dell’azienda Mutina, da sempre in rapporto con artiste ed artisti d’arte contemporanea. Abbiamo scritto un articolo su questo lavoro qui. 

Sempre nel circuito della metropolitana di Brescia si collocano altre 4 opere di artiste e artisti contemporanee/i, una per ogni stazione. Patrick Tuttofuoco alla fermata di San Faustino, Ra Di Martino alla fermata Marconi, Marcello Maloberti e Emilio Isgrò alla fermata Stazione.
Un biglietto della metropolitana per fare il pieno d’arte.

Lasciamo quindi Piazza Vittoria per continuare la nostra passeggiata artistica in direzione via Musei.

04

2016

Saluti da Venez…, Stefano Bombardieri

Cortile di Palazzo Martinengo

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In questa via piena di palazzi storici e rovine d’epoca romana, ritroviamo Stefano Bombardieri nel cortile di Palazzo Martinengo Cesaresco Novarino con un’altra scultura zoomorfa, stavolta emersa direttamente dalle acque: Saluti da Venez… raffigura infatti una piovra che sovrasta e fa affondare una gondola. Proprio di fronte alla Piovra è possibile osservare un omaggio al Maestro del Neoplasticismo Piet Mondrian: una parete a scacchiera realizzata con i colori primari giallo, rosso, blu, bianco e nero. L’opera è stata installata dalla ditta Italmesh in occasione della mostra Picasso, De Chirico, Morandi. 100 capolavori del XIX e XX secolo.

05

2015

Il Terzo Paradiso, Michelangelo Pistoletto

Viridarium del Museo Santa Giulia

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Sempre in Via Musei, all’interno del Viridarium del Museo Santa Giulia, il Maestro dell’Arte Povera Michelangelo Pistoletto consegna a Brescia un frammento della sua filosofia del “coltivare la città”. Il Terzo Paradiso è infatti l’incontro tra mondo artificiale e mondo naturale, l’inaugurazione propiziatoria di una nuova convivenza tra umanità e natura, simboleggiata dall’aggiunta di un terzo elemento centrale al più conosciuto simbolo dell’infinito matematico. Un simbolo iconico che, collocato nel giardino del Museo Santa Giulia, reitera l’importanza del Museo come luogo pubblico di rigenerazione.

06

2015

We Started with a Flame, Ariel Schlesinger

Viridarium del Museo Santa Giulia

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A pochi passi dal Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è possibile inoltre osservare l’opera “We started with a Flame” di Ariel Schlesinger. L’opera iperrealistica rappresenta un albero di cachi svuotato, realizzato tracciandone il calco in bronzo. Nel 2019 è stato esposto alla Galleria Massimo Minini di Brescia in occasione della seconda personale dell’artista iraniano: da uno dei rami in mostra scaturiva una piccola fiammella ardente, inesorabile ma incapace di consumare la materia su cui poggiava. L’installazione è stata poi collocata ad interim nei giardini del Viridarium del Museo Santa Giulia grazie al gallerista Massimo Minini ed è oggi circondata da splendide testimonianze scultoree di epoca romana.

07

1976

Pietra e Albero, Giuseppe Penone

Giardini Rebuffone

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Crediti: I.I.S.-Tartaglia-Olivieri

Lasciamo via Musei per dirigerci verso la nostra ultima tappa: Parco Rebuffone dove, ben visibile ma al contempo difficile da avvistare, troviamo l’opera Pietra e Albero di Giuseppe Penone (La personal favourite di chi scrive), preziosa testimonianza di Arte Povera a Brescia. Potete leggere un approfondimento qui.  L’opera, un masso di Botticino appoggiato ad un ippocastano, viene realizzata nel 1976 in occasione della mostra “Arte e Ambiente”, racchiudendone in estrema sintesi tutti i codici fondamentali della sua poetica. Nello specifico, lo sconfinamento tra mutamento ambientale e processualità gestuale umana, la sovrapposizione di tempo e spazio, le possibilità (e i limiti) dell’azione dell’uomo sul paesaggio.

 

Buona passeggiata!

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